Pratichiamo insieme, tema dell’incontro: la Fiducia

Proseguono gli incontri di pratica e riflessione su i 7 pilastri della Mindfulness, presso il centro Olistico Essere&Divenire, il pilastro che affronteremo sarà “la Fiducia”

Un incontro aperto a tutti, neofiti, principianti ed esperti.

Per info e prenotazioni.

Pratichiamo insieme, tema dell’incontro: la Mente del Principiante

Proseguono gli incontri di pratica e riflessione su i 7 pilastri della Mindfulness, presso il centro Olistico Essere&Divenire, il pilastro che affronteremo sarà “la Mente del Principiante.”

Un incontro aperto a tutti, neofiti, principianti ed esperti.

Per info e prenotazioni.

La Giornata della Memoria

Oggi è la giornata della Memoria, istituita nel 2000 per ricordare il giorno in cui Auschwitz fu liberato dai tedeschi.

È necessario non dimenticare mai le atrocità compiute dell’uomo contro l’uomo stesso.

Ricordare per sviluppare la sensibilità e fare in modo che ciò che è successo non si ripeta mai più.

Nei ricordi e nelle parole di chi è sopravvissuto c’è un potente messaggio di speranza, il desiderio di vivere può aiutare a farcela, ce lo ha raccontato la senatrice Liliana Segre, che mentre marciava verso la Germania, in un inverno gelido, dove chi non ce la faceva e privo di forze si accasciava a terra veniva fucilato, lei procedendo ripeteva come un mantra “voglio vivere, voglio vivere, voglio vivere”e concentrò tutta la sua attenzione esclusivamente sul momento presente del mettere “semplicemente la gamba davanti all’altra”per andare avanti.

Le sue parole ci insegnano che dentro ognuno di noi, anche nelle situazioni più avverse che la vita ci pone davanti, c’è una forza che può permetterci di farcela: la nostra resilienza.

Carpe Diem, l’arte del non procrastinare

 

Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio , del potere, della magia. ”

Goethe

Se abbiamo un proposito mettiamolo in pratica, non aspettiamo il lunedì per la dieta, il bel tempo per fare una passeggiata, il mese prossimo per andare in palestra, domani o quando ci sarà un po’ di silenzio per tornare a meditare. Non rimandiamo a data da destinarsi il caffè con un amico, quella telefonata di piacere o di dovere da fare, quel pranzo o quella cena. Non rimandiamo i doveri, non rimandiamo i piaceri. Ogni lasciata è persa.

Impariamo a non procrastinare perchè farlo ci rende poco padroni del nostro tempo lasciandoci un senso di impotenza e frustrazione.

Spesso quando si afferma“dopo lo farò” si è a conoscenza degli esiti che questo rimandare comporterà, dal semplice decidere di non pulire la propria casa scegliendo di rimanere acciambellati sul divano (nei giorni lo sporco si accumulerà e quando si deciderà di scegliere la ramazza al posto dell’amato sofà la sporcizia sarà aumentata e la fatica, l’impegno ed il tempo che si dovranno impiegare per le pulizie saranno sicuramente di entità maggiore) a cose più serie che riguardano la nostra salute fisica e psichica passando anche per decisioni lavorative o interpersonali.

Ma perchè si rimanda?

  • Per mancanza di voglia (pulire è estremamente noiso).

  • Per mancanza di motivazione (“si zia poi la chiamerò, tanto passa tutto il tempo a lamentarsi dei suoi guai senza neppure chiedermi se sto bene”).

  • Per paura di commettere un errore, spesso legato ad una bassa autostima (può capitare in ambito lavorativo di rimandare alcune decisioni poiché si teme di fare la scelta sbagliata).

  • Per eccessiva pignoleria (“non darò quell’esame all’università sin quando la mia preparazione non sarà ecellente”).

Leggi tutto “Carpe Diem, l’arte del non procrastinare”

La Meditazione Camminata

La pace è in ogni passo”.

Thich Nhat Hahn

La Meditazione Camminata è una pratica in movimento, un esercizio di consapevolezza che possiamo annoverare sia tra le pratiche formali (tutte le partiche che hanno un inizio, una fine e delle istruzioni precise che le caratterizzano) , sia tra le pratiche informali (semplici attività quotidiane portate avanti con consapevolezza).

Come pratica formale è particolarmente utile quando ci si sente molto irrequieti e/o preoccupati.

È una pratica indicata soprattutto per chi trova difficile meditare rimanendo seduto o sdraiato: “Camminare può essere altrettanto proficuo che sedere. Ciò che importa è l’atteggiamento mentale”(J. Kabat Zinn).

Se decidiamo di praticare formalmente la meditazione camminata rimaniamo in piedi, chiudiamo gli occhi e concentriamoci brevemente sul flusso del respiro, cercando non tanto di pensare al respiro, quanto di sentire il nostro respiro, la sensazione epidermica del respiro…e quando ci rendiamo conto che la nostra mente è altrove, notiamo semplicemente dove essa sta e con consapevolezza e gentilezza riportiamo la mente sul respiro. Leggi tutto “La Meditazione Camminata”

Nutrire la Consapevolezza

La presenza mentale non consiste nel prestare maggiore attenzione, ma piuttosto nel prestare attenzione in modo diverso e più saggio; con tutta la mente e con tutto il cuore, utilizzando a pieno le risorse del corpo e dei sensi

M.Williams, J. Teasdale, Z. Segal, J. Kabat-Zinn

Si racconta che un famoso scrittore di viaggi fu invitato a cena da una facoltosa famiglia in Giappone, diversi erano gli ospiti presenti per l’occasione. Si trattava di una cena molto speciale poiché una delle portate prevedeva l’utilizzo del pesce palla, un pesce altamente prelibato ma anche noto per la sua pericolosità, è infatti estremamente velenoso (mortale), ma chef esperti sono in grado di asportare via il veleno. Lo scrittore quando giunse la portata la gustò lentamente, boccone dopo boccone e ammise di non aver mai mangiato nulla di così sublime. Quando il padrone di casa gli chiese come era stata la sua esperienza, lui rispose estasiato esaltando l’unicità del cibo appena assaporato, solo dopo questa risposta gli fu svelato che in realtà aveva mangiato del comunissimo pesce (il pesce palla era stato mangiato a sua insaputa da un altro commensale).

Lo scrittore imparò che non era importante quanto fosse buono, prelibato e costoso un cibo, ma quanto poteva essere speciale un alimento ordinario se mangiato con consapevolezza boccone dopo boccone.

Un’esperienza ordinaria può diventare straordinaria se affrontata consapevolmente (prestando attenzione in maniera intenzionale e non giudicante a ciò che sta accadendo nel momento presente, accogliendo le cose così come sono).

Possiamo applicare la Consapevolezza o Presenza Mentale o Mindfulness (sono tutti sinonimi) ad ogni esperienza: ad una camminata, a bere una tazzina di caffè, modificando completamente l’esperienza che stiamo vivendo. Dobbiamo semplicemente mettere a tacere il pilota automatico, che è un nostro fedelissimo compagno di viaggio ed immergerci nel momento presente.

É difficile rendersi conto come e quanto le nostre esperienze quotidiane siano incomplete se affrontate senza consapevolezza. Prendetevi 10 minuti e provate a fare questa semplice pratica: “un assaggio di consapevolezza, mangiare con i sensi”.

Munitevi di un chicco di uva passa e procedete nell’ascolto del file.

Bibliografia

M. Williams, J. Teasdale, Z. Segal, J. Kabat Zinn (2010), Ritrovare la Serenità Milano. Raffaello Cortina Editore

La Resilienza

Non importa quante volte cadi, ma quante volte cadi e ti rialzi.

V. Lombardi

La Resilienza è la capacità di fronteggiare positivamente eventi traumatici, esperienze negative e/o stressanti. Come altri termini, di uso e abuso comune (lo stress, ad esempio, che è la tensione e lo sforzo a cui è sottoposto un materiale rigido in condizioni di sollecitazione), è stato preso in prestito dall’ingegneria, dove sta ad indicare la capacità di un materiale di sopportare un urto senza rompersi.

Quando ci si trova davanti ad una situazione stressante si può reagire in due modi, o lasciandosi travolgere oppure affrontando le avversità, pensiamo ad esempio ad un rifiuto sociale: ci piace molto una persona e le chiediamo di uscire, lei/lui rifiuta l’invito dichiarando di non essere interessato a noi. Chi ha una bassa resilienza probabilmente passerà giorni a rimuginare, chi ha una buona resilienza accetterà il no ed andrà avanti con la sua vita. Diversi studi hanno dimostrato che lo stile di resilienza di una persona rimane immutato sia davanti alle piccole cose (eventi stressanti di lieve entità), sia davanti alle grandi cose (un lutto ad esempio). Quando si ha una bassa resilienza si tende a reagire alle avversità con ansia, depressione e impotenza. Avere una buona capacità di resilienza invece significa possedere delle capacità di fronteggiamento e la motivazione che permettono di affrontare gli eventi negativi senza che questi ci travolgano.

Gli studi dimostrano che le persone che hanno una buona resilienza sono consapevoli, ottimiste, con un buon livello di autostima, con una robustezza psicologica ed estroverse. Leggi tutto “La Resilienza”

La Mente del Principiante

Il vero segreto dell’ apprendimento è avere sempre una mente da principiante perché nella mente di un principiante ci sono molte possibilità, nella mente di un esperto, poche.”

Shunryu Suzuki

La Mente del Principiante è un altro dei 7 Pilastri della Mindfulness.

Molto spesso i nostri pensieri e i nostri apprendimenti non ci permettono di incontrare la realtà per quello che è veramente. Diamo per scontato ciò che viviamo abitualmente e come dice Kabat-Zinn “perdiamo di vista la straordinarietà dell’ordinario”. Per poter cogliere realmente la straordinarietà del momento presente va coltivata la mente del principiante, cioè una mente che volge lo sguardo agli accadimenti come se fosse la prima volta che li incontra. Nella Pratica Meditativa questa attitudine mentale è molto importante, ogni Pratica di Consapevolezza va incontrata come se fosse la prima volta, ogni Meditazione anche se ha sempre lo stesso oggetto di ancoraggio (ad esempio il respiro) sarà diversa, poiché ogni momento è unico ed irripetibile. Leggi tutto “La Mente del Principiante”

La Pazienza


Segui il ritmo della natura: il suo segreto è la pazienza.

(R. W. Emerson)

La Pazienza è un altro dei 7 Pilastri della Mindfulness.

Essere pazienti significa comprendere e accettare che tutto ciò che accede segue un naturale percorso evolutivo, pensiamo alla frutta che non può essere colta e mangiata fino a quando il naturale processo di maturazione non sia giunto a termine, potenzialmente il frutto potrebbe essere sia colto, sia mangiato prematuramente, ma ciò andrebbe ad inficiare la qualità, ma soprattutto il gusto del prodotto.

In riferimento alla Pratica Meditativa la pazienza si coltiva verso il corpo e la mente. Ad esempio mentre stiamo facendo una pratica di Consapevolezza dovremmo vivere l’esperienza rammentando di non rimproverarci: “perchè la mente giudica, “perchè siamo preoccupati/nervosi”, “perchè non riusciamo a calmare lo stress”. Dovremmo concederci di vivere la nostra esperienza, perchè rappresenta semplicemente il nostro qui ed ora, ciò che accade in questo momento. Durante la pratica meditativa la mente spesso vaga, nei ricordi, nei pensieri, nei progetti futuri, come dice Kabat-Zinn: “Durante gran parte della nostra pratica, i pensieri sopraffanno la percezione del momento presente. La pazienza è particolarmente preziosa quando la mente è agitata. Ci aiuta, nello stesso tempo, ad accettare questa tendenza della mente al vagabondaggio e a ricordarci di non lasciarci travolgere nei suoi viaggi.” Leggi tutto “La Pazienza”

Il Non Giudizio

Il Non Giudizio è uno dei 7 Pilastri della Mindfulness.

Per coltivare la Consapevolezza un’attitudine importante è quella del “non giudizio”. Come dice Kabat-Zinn dobbiamo imparare ad essere testimoni imparziali della nostra esperienza. Per forma mentis siamo abituati a giudicare tutto ciò che accade, sia le esperienze esterne, sia quelle interne (sensazioni, emozioni, pensieri). Bisogna imparare a distaccarsi da tutto questo, ad eliminare i giudizi che applichiamo ai contenuti delle nostre esperienze. Buono, cattivo, neutro, mi piace, non mi piace, mi è indifferente sono alcuni dei giudizi che quotidianamente usiamo. Leggi tutto “Il Non Giudizio”