Carpe Diem, l’arte del non procrastinare

 

Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio , del potere, della magia. ”

Goethe

Se abbiamo un proposito mettiamolo in pratica, non aspettiamo il lunedì per la dieta, il bel tempo per fare una passeggiata, il mese prossimo per andare in palestra, domani o quando ci sarà un po’ di silenzio per tornare a meditare. Non rimandiamo a data da destinarsi il caffè con un amico, quella telefonata di piacere o di dovere da fare, quel pranzo o quella cena. Non rimandiamo i doveri, non rimandiamo i piaceri. Ogni lasciata è persa.

Impariamo a non procrastinare perchè farlo ci rende poco padroni del nostro tempo lasciandoci un senso di impotenza e frustrazione.

Spesso quando si afferma“dopo lo farò” si è a conoscenza degli esiti che questo rimandare comporterà, dal semplice decidere di non pulire la propria casa scegliendo di rimanere acciambellati sul divano (nei giorni lo sporco si accumulerà e quando si deciderà di scegliere la ramazza al posto dell’amato sofà la sporcizia sarà aumentata e la fatica, l’impegno ed il tempo che si dovranno impiegare per le pulizie saranno sicuramente di entità maggiore) a cose più serie che riguardano la nostra salute fisica e psichica passando anche per decisioni lavorative o interpersonali.

Ma perchè si rimanda?

  • Per mancanza di voglia (pulire è estremamente noiso).

  • Per mancanza di motivazione (“si zia poi la chiamerò, tanto passa tutto il tempo a lamentarsi dei suoi guai senza neppure chiedermi se sto bene”).

  • Per paura di commettere un errore, spesso legato ad una bassa autostima (può capitare in ambito lavorativo di rimandare alcune decisioni poiché si teme di fare la scelta sbagliata).

  • Per eccessiva pignoleria (“non darò quell’esame all’università sin quando la mia preparazione non sarà ecellente”).

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Meditazione sul Perdono

Il perdono libera l’anima, rimuove la paura. È per questo che il perdono è un’arma potente.”

Nelson Mandela

Nel precedente articolo ho trattato il tema del Perdono, oggi vi propongo una breve pratica che può essere utile per imparare a perdonarsi e a perdonare.

Questa Meditazione è tratta da: Christina Feldman (2016). Meditazione buddhista. Per ritrovare la pace interiore e l’armonia tra corpo, mente e spirito. Red Edizioni.

Buona Pratica a tutti.

Il Perdono

Perdona gli altri, non perchè essi meritano il perdono, ma perchè tu meriti la pace!”

Buddha

Che cosa è il perdono? Su qualsiasi dizionario è facile trovarne una definizione, se ne parla nei testi sacri, siamo cresciuti con il diktat “devi imparare a perdonare”. Ma ci siamo mai fermati a riflettere sul vero significato che ha per noi questo sostantivo?

Probabilmente avremo pronunciato questa parola un migliaio di volte: “perdonami, perdonalo, prova a perdonare…”Ma quale è il nostro rapporto con il perdono?

Durante un master universitario con alcuni colleghi ci siamo soffermati a riflettere proprio su questo termine e da un brainstorming sono emerse cose davvero interessenti, perdono: “fai un dono all’altro”, “cancella un torto subito”, “lascia andare ma non dimenticare”, “cancella la vendetta”, “esercita la compassione”, “smetti di provare rabbia e risentimento”,“quando perdono lascio andare un pezzetto di io che è stato ferito”. Quest’ultima è la definizione che più sento mia, quella che trovo maggiormente in linea che il mio modo di essere mindful.

Il perdono dalla notte dei tempi è sempre stato appannagio delle diverse dottrine religiose, ma negli ultimi anni anche la psicologia si è accupata di perdono. Leggi tutto “Il Perdono”

La Meditazione Camminata

La pace è in ogni passo”.

Thich Nhat Hahn

La Meditazione Camminata è una pratica in movimento, un esercizio di consapevolezza che possiamo annoverare sia tra le pratiche formali (tutte le partiche che hanno un inizio, una fine e delle istruzioni precise che le caratterizzano) , sia tra le pratiche informali (semplici attività quotidiane portate avanti con consapevolezza).

Come pratica formale è particolarmente utile quando ci si sente molto irrequieti e/o preoccupati.

È una pratica indicata soprattutto per chi trova difficile meditare rimanendo seduto o sdraiato: “Camminare può essere altrettanto proficuo che sedere. Ciò che importa è l’atteggiamento mentale”(J. Kabat Zinn).

Se decidiamo di praticare formalmente la meditazione camminata rimaniamo in piedi, chiudiamo gli occhi e concentriamoci brevemente sul flusso del respiro, cercando non tanto di pensare al respiro, quanto di sentire il nostro respiro, la sensazione epidermica del respiro…e quando ci rendiamo conto che la nostra mente è altrove, notiamo semplicemente dove essa sta e con consapevolezza e gentilezza riportiamo la mente sul respiro. Leggi tutto “La Meditazione Camminata”

La Paura delle Malattie: l’Ipocondria

Gli animali si ammalano, ma solo l’uomo cade radicalmente in preda alla malattia.
Oliver Sacks

Ho mal di gola, sono due giorni che ho mal di gola e non mi passa, mi tocco sotto la gola con le dita, sento che c’è qualcosa di strano, mi sento gonfia, avrò qualcosa di grave, si sicuramente avrò un tumore, sarà terribile, non sarò in grado di affrontarlo, la chemio è brutta, io non la sopporterò, i miei familiari soffriranno per me, si sentiranno impotenti, devo fare una tac o forse una risonanza, il dottore mi ha detto che non ho niente di grave solo un semplice mal di gola, ma se si fosse sbagliato? Lui non sa come mi sento, devo fare esami più approfonditi subito, non c’è tempo, potrebbe essere già troppo tardi…”

L’ipocondria, o come la definisce il DSM V  disturbo da ansia di malattia, è un timore duraturo, eccessivo e sproporzionato nei confronti della propria salute, chi ne soffre è succube della preoccupazione di ammalarsi.

Questa paura è prodotta da una errata interpretazione dei propri sintomi fisici e i timori permangono nonostante una molteplicità di esami clinici e rassicurazione mediche. Leggi tutto “La Paura delle Malattie: l’Ipocondria”

La Pratica della Gentilezza Amorevole

La mia religione è la gentilezza

Dalai Lama

Per lasciare andare la tendenza ad essere severi e giudicanti con se stessi e con gli altri nella vita e nella pratica meditativa, impariamo a praticare la Gentilezza Amorevole.

Questa meditazione può aiutare a sviluppare accettazione e compassione.

Buona pratica.

Giornata Nazionale della Psicologia

Ascoltare senza pregiudizi o distrazioni è il più grande dono che puoi fare a un’altra persona.
D. Waitley

Il dolore è una componente inevitabile nella nostra vita, la sofferenza no, è accessoria, è la mancata accettazione del dolore.

Il disagio psicologico può riguardare molte persone, o perchè vissuto sulla propria pelle o perchè si trovano a vivere accanto a chi ne è colpito.

Non si deve aver paura a chiedere aiuto.

Oggi, 10 Ottobre, in concomitanza alla GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE, si celebra la GIORNATA NAZIONALE DELLA PSICOLOGIA, il tema di quest’anno è “Ascoltarsi ed Ascoltare: la persona al centro della propria vita”

Richiedi entro oggi una consulenza ed il primo colloquio sarà gratuito (possibilità di consulenze anche tramite Skype o altri servizi di video chiamata).

Per info e contatti.

Giornata Mondiale sulla Dislessia

 

Oggi, 5 Ottobre, è la Giornata Mondiale sulla Dislessia, un Disturbo Specifico dell’Apprendimento che si manifesta attraverso delle difficoltà nella lettura e nella scrittura.

É difficile comprendere cosa succede nella mente di un dislessico, per questo solo per oggi  La Repubblica.it ha deciso di modificare la sua prima pagina per dare l’opportunità a chi legge di comprendere le difficoltà che quotidianamente incontra una persona dislessica.

Per comprendere meglio potete inoltre guardare questo video .

Per maggiori informazioni sulla Dislessia e su gli altri Disturbi Specifici dell’Apprendimento potete contattarmi privatamente.

L’Olfatto: più è fino, maggiore sarà il piacere sessuale femminile

Una recente ricerca ci racconta come un olfatto maggiormente sviluppato contibruisca significativamente al piacere sessuale femminile.

Sono stati esaminati 70 soggetti adulti (28 maschi, 42 femmine, tra i 20 ed i 30 anni) che hanno contemporaneamente risposto a dei questionari con domande su: desiderio sessuale, frequenza dell’orgasmo, gradevolezza sperimentata durante l’attività sessuale, frequenza e durata media dei rapporti sessuali, e si sono sottoposti a i “Bastoncini di Sniffin”(un test che valuta le capacità olfattive).

I risultati hanno mostrato come una sensibilità maggiore agli odori correlasse positivamente con l’esperienza sessuale, chi otteneva punteggi maggiori nel test olfattivo riferiva attività sessuali maggiormente piacevoli. Leggi tutto “L’Olfatto: più è fino, maggiore sarà il piacere sessuale femminile”

L’Orgasmo Femminile

 

Gli studi sull’orgasmo femminile sono relativamente recenti, basti pensare che ai tempi della regina Vittoria (1837-1901) si credeva ancora che le donne non avessero ne desiderio sessuale, ne provassero piacere durante il coito, pratica alla quale si sottoponevano esclusivamente perchè finalizzata alla maternità. Il piacere sessuale per secoli è stato considerato un appannaggio maschile.

L’orgasmo femminile durante l’epoca vittoriana non era altro che il risultato del massaggio pelvico (pratica in voga fin dal 1600) utilizzato principalmente per la cura dell’isteria. Durante la stimolazione la donna raggiungeva il così detto“parossismo isterico”, un momento di massima intensità al termine di un processo morboso che nulla aveva a che fare con il piacere sessuale. Nel 1734 per la stimolazione dei genitali femminili fu inventato il “tremoussoir”, una sorta di meccanismo a molla, sebbene si continuasse a praticare il massaggio pelvico manuale, un massaggio piuttosto logorante per chi lo effettuava, quindi nel 1869 G. Taylor, un fisico americano, inventò una macchina per massaggi pelvici, il “manipulator”, consisteva in un tavolo a cui era collegata una sfera (avviata da una macchina a vapore e posizionata in una stanza attigua allo studio medico), che esercitava la stimolazione. Sempre per la cura dell’isteria tramite l’orgasmo, nel 1883 Granville inventò il primo vibratore elettromeccanico. Qualche hanno dopo inventarono il vibratore a batteria (1899) sempre per uso medico. Solo nel 1902 fu brevettato un vibratore elettrico destinato alla vendita, venduto come un oggetto per massaggi sia per uomini sia per donne, era pubblicizzato con la finalità di alleviare le tensioni muscolari. Leggi tutto “L’Orgasmo Femminile”