Se continui a dire che le cose vanno male, hai buone probabilità di diventare un profeta.
(Isaac Singer)
Alzarsi con il piede sbagliato può crearci una serie di difficoltà durante la giornata.
Capita spesso al suono della sveglia di inziare a rimuginare su tutti gli impegni stressanti e sul loro possibile esito, che di lì a poco ci travolgeranno, molti poi probabilmente si saranno addormentati già con il pensiero fisso “domani sarà una giornataccia per x motivi”. Questo atteggiamento, oltre ad incidere negativamente sul nostro tono dell’umore, favorisce spesso ciò che agli addetti ai lavori è noto come “profezia che si autoavvera”: un’ipotesi che si realizza per il semplice fatto di essere stata pensata, in sintesi, paradossalmente, ci mettiamo esattamente nella condizione di far accadere ciò che più temiamo accada, ad esempio quando ci conviciamo che un esame sia troppo difficile per noi, nonostante ci siamo preparati, al momento della prova saremo così agitati da non essere in grado di rispondere nemmeno ai quesiti più banali.
Ma la ricerca è voluta andare oltre cercando di comprendere come lo stress dato dal rimuginio e dai pensieri nefasti incidesse sulle nostre prestazioni. Da uno studio effettuato dalla Pennsylvania State University è emerso che svegliarsi con l’idea che la giornata sarà particolarmente stressante inficia le prestazioni cognitive ed in particolar modo la memoria di lavoro, quindi potremmo, ad esempio, trovarci a rileggere più volte una stessa pagina senza riuscire a memorizzarne i contenuti.
É una peculiarità dell’essere umano pensare al possibile esito di alcuni eventi prima che essi si verifichino, questo gli permette di evitarne alcuni, di valutare ipotesi alterative, o di prepararsi a gestirne le coseguenze.
Ma questa attitudine può rivelarsi dannosa, come infatti afferma la ricercatrice Jinshil Hyun:“Lo studio suggerisce che questa abilità può anche essere dannosa per il funzionamento della nostra memoria, indipendentemente dall’accadere o meno di quegli stessi eventi immaginati”.
Alla ricerca, della durata di 15 giorni, hanno participato 240 persone con un età compresa fra i 25 ed i 65 anni. Attraverso una app i partecipanti dovevavo rispondere a dei quesiti sul proprio livello di stress, al mattino veniva chiesto se si aspettavano che la giornata che avevano difronte sarebbe stata stressante, durante la giornata dovevano più volte valutare il proprio livello di stress e a fine giornata gli veniva chiesto quanto si aspettavano che il giorno dopo avrebbero avuto una giornata stressante. Inoltre i partecipanti erano sottoposti quotidianamente a test di memoria.
Alla fine dello studio i ricercatori hanno notato che maggiore era la percezione dello stress che si immagginava si sarebbe subito maggiori erano le difficoltà di memoria durante la giornata.
Concludendo alzarsi e pensare che “terribile giornata mi attende”è estremamente nocivo per il nostro umore e per le nostra memoria, impariamo a combattere lo stress con un atteggiamento mindful, rimanendo nel momento presente ed affrontiamo e accogliamo le difficoltà solo nel momento che si presentano, fasciarsi la testa prima di cadere non eviterà ne di farci cadere ne di sentire meno dolore, anzi paradossalmente ci darà solo la spinta per inciampare meglio.
Bibliografia:
https://academic.oup.com/psychsocgerontology/advance-article-abstract/doi/10.1093/geronb/gby042/4996223?redirectedFrom=fulltext