La melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale o epifesi, una piccola ghiandola del nostro cervello grande non più di un chicco di riso. È l’ormone che regola il ciclo sonno – veglia, facilita il sonno e ci fa sentire spossati e frastornati. La secrezione della melatonina è regolata dalla luce, quando uno stimolo luminoso raggiunge la retina quest’ultima invia un messaggio al nucleo soprachiasmatico (un nucleo dell’ipotalamo) che a sua volta spinge la ghiandola pineale a bloccare la produzione di melatonina. L’assenza di luce invece ne favorisce la produzione. Quindi la produzione di melatonina raggiunge il suo massimo livello durante la notte e diminuisce notevolmente durante il giorno. Il nucleo soprachiasmatico è una sorta di orologio interno che invia segnali seguendo uno schema prevedibile e ripetitivo (che si replica ogni 24 ore). Questo schema prende il nome di ritmo circadiano (dal latino circa diem: intorno al giorno). Alle 6 del mattino siamo quasi tutti assonnati , nelle 5 ore successive invece saremo sempre più desti (il motivo per cui ci svegliamo tra le 7 e le 9). Dalle 11 in poi iniziamo ad essere meno svegli fino ad arrivare alle 15, orario in cui molto spesso si percepisce un senso generale di stanchezza e sonnolenza (complice anche il processo digestivo), è infatti questo il momento ideale per la siesta. Questo momento di “cedimento” ha la durata di circa un’ora, dalle 16 in poi, infatti aumentano i livelli di energia e ci si sente attivi e pimpanti con un picco massimo verso le 20. Dalle 21 le nostre energie tendono ad esaurirsi e mediamente si prende sonno entro le ore 24, questi bassi livelli energetici continuano fino alle 6 del mattino successivo, quando ha inizio un nuovo ciclo.
I nostri ritmi circadiani non sono così regolari sin dal giorno in cui veniamo al mondo, sebbene intorno ai 6 mesi i neonati inizino a regolarizzarsi dormendo soprattutto durante la notte.
Nel corso dell’adolescenza i ritmi circadiani subiscono un importante cambiamento spostandosi di circa 3 ore, quindi gli adolescenti non prendono sonno fino a tarda notte e la mattina faticano notevolmente ad alzarsi se la sveglia suona prima delle ore 11 – 12.
Molto interessanti sono le differenze individuali dei ritmi circadiani che prendono il nome di cronotipo, c’è chi si sveglia all’alba energico e brioso, ma crolla sul divano entro le 22: le allodole, e chi la notte sta sveglio fino a tardi e si alza verso le 9 il giorno successivo: i gufi. Tutte le persone ci collocano mediamente su una sorta di continuum che ha come estremi da una parte il gufo e dalla parte l’allodola. Il cronotipo ha una elevata componente genetica, quindi è probabile che se si ha una tendenza ad essere una allodola, uno dei nostri genitori avrà la stessa tendenza. Sembra inoltre che essere gufo o allodola influenzi il nostro modo di sentire, pensare e agire, le allodole sarebbero più sveglie e attive verso le 12 e più felici tra le 9 e le 16, i gufi invece sono più svegli e attivi verso le 18 e più felici tra le 13 e le 22. Il crontipo inoltre incidirebbe sulle differenze individuali, sebbene vi siano forti controversie sulla relazione tra cronotipo e personalità. Alcune ricerche identificano le allodole come persone introverse, razionali e affidabili e i gufi come estroversi, alla ricerca del piacere e creativi, caratteristiche che li spingerebbero ad avere durante la loro vita un numero di partner maggiori rispetto alle allodole. I gufi potrebbero inoltre soffrire maggiormente di obesità poiché sembra siano molto attratti dagli spuntini notturni.
Il cronotipo influenza anche le prestazioni scolastiche e lavorative, le allodole a scuola sarebbero favorite poiché le lezioni si svolgono negli orari in cui sono più energiche e concentrate, lo stesso vale per tutti quei lavori che si svolgono tra le 9 e le 18.
Esistono però persone che non si identificano ne nella categoria dei gufi, ne nella categoria delle allodole, alcuni ricercatori russi avrebbero identificato altri due cronotipi (a cui ancora non è stato assegnato un nome), esisterebbero infatti alcune persone che dichiarano di sentirsi da sempre energiche sia la mattina sia la sera ed altre persone che riferiscono un senso di spossatezza e sonnolenza che li accompagna da sempre durante tutta la giornata, entrambi i gruppi non avrebbero preferenza riguardo alla “sveglia” o al momento di andare a dormire. Secondo lo studio russo solo il 50% delle persone rientra nelle categorie gufo o allodola, il restante 50% si divide tra gli altri due cronotipi in cerca di nome.
Bibliografia:
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Stolarski M., Ledzinska M., Matthews G., Morning is Tomorrow, Evening is Today: Relationship between Chronotype and Time Perspective, in Biological Rhythm Research, 44, 2013.
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