L’Ansia e la Paura

“L’Ansia è l’interesse che si paga su un guaio prima che esso arrivi”

W. R. Inge

L’ansia è uno stato emozionale pervasivo, è “una tensione anticipatoria di un evento minaccioso, ma vago, un senso di disagevole apprensione…così strettamente connesso alla paura che, in molti casi, questi due termini vengono usati in modo intercambiabile” (S. Rachman).

Chi di noi almeno una volta nella propria vita non ha provato ansia e paura? Queste due emozioni però presentano delle differenze. La paura è una reazione emotiva davanti ad un pericolo specifico, è una risposta automatica di allarme prodotta da una valutazione di tipo cognitivo che ci dice “attenzione qualcosa sta minando la tua sicurezza”, immaginate che state facendo una gita in montagna e all’improvviso spunta un serpente sul vostro sentiero. Le reazioni di paura sono intense, di durata limitata, rivolte ad un oggetto specifico (il nostro serpente) e cessano quando il pericolo non è più presente. In uno stato ansioso invece può essere molto difficile individuare la causa che provoca tensione e disagio. Nell’ansia inoltre aumenta lo stato di vigilanza, è come se in un certo senso l’individuo si preparasse ad affrontare la catastrofe imminente che sente stia per accadere. Facciamo un esempio, una persona che è molto spaventata quando si trova davanti ad un cane, ogni volta che si avvicinerà ad un parco inizierà a percepire nervosismo e preoccupazione, pensando “e se incontro un cane che mi salta addosso e mi morde? Chi mi potrà aiutare?”, in questo momento la persona sta provando ansia, quando invece si troverà a quattro occhi con il cane scatterà la paura.

É importante però comprendere che l’ansia non è sempre un’emozione negativa, un livello funzionale di ansia è utile quando ad esempio si deve affrontare un esame importante, in questo caso l’ansia ci incita a dare il meglio, rendendoci maggiormente vigili e presenti, inoltre ci mette in guardia nelle situazioni di pericolo, consentendoci la sopravvivenza, se non sperimentassimo l’ansia attraverseremo la strada senza guardare e…..

Ma quando è che l’ansia diventa disfunzionale e quindi nociva per la nostra salute? Quando una persona presenta una o più di queste caratteristiche:

  • Pensieri Disfunzionali: ossia non funzionali al proprio benessere, si tratta di pensieri disadattivi e scarsamente realistici (la maggior parte delle persone a parità di situazione avrebbe pensieri diversi, pensiamo ad esempio a chi ha un timore eccessivo dei cani che appena ne vede uno pensa “sicuramente mi aggredirà) che portano a reazioni emotive eccessive (ansia e paura elevate).

  • Ipersensibilità agli Stimoli: chi soffre di ansia mostra risposte ansiose anche davanti a stimoli che sono innocui per le persone non ansiose.

  • Funzionamento Compromesso: l’ansia interferisce talmente tanto nella quotidianità che la qualità della vita risulta compromessa, ne risente l’ambito lavorativo/scolastico, quello familiare e quello sociale.

  • Credenza di essere continuamente minacciati e in pericolo: un elevato livello di ansia porta ad immaginare sempre il peggio e a credere che sicuramente ciò accadrà.

  • Falsi Allarmi: preoccuparsi eccessivamente anche in presenza di stimoli neutri (situazioni non pericolose o scarsamente pericolose per la maggior parte delle persone).

Quali sono alcune delle manifestazioni più tipiche dell’ansia?

Per quanto riguarda i sintomi percepiti a livello fisico abbiamo: sudorazione, accelerazione del battito cardiaco, senso di oppressione al petto, difficoltà respiratorie, capogiri, senso di nausea, formicolio degli arti, sensazione di nodo alla gola, difficoltà nella deglutizione, eccessivo senso di stanchezza, sensazioni di svenimento, secchezza delle fauci, etc.. Sono inoltre presenti alcuni timori: impazzire, perdere il controllo, morire, vergogna nel farsi vedere in quelle condizioni (ossia nel momento in cui ci si sente male e si è in preda ad una serie di sensazioni fisiche sgradevoli).

Ma cosa succede quando si è con la sgradevole compagnia di tutte queste sensazioni e timori? Si cerca di fare il possibile per ridurli e l’evitamento delle situazioni che provocano ansia è il comportamento di elezione adottato dai soggetti ansiosi: “più evito di andare al parco, frequentare persone che hanno cani, etc….più la mia ansia si ridurrà, più l’ansia si riduce, maggiori saranno le situazioni che nel tempo eviterò e quindi arriverò a smettere di uscire di casa per evitare il timore di trovarmi un cane davanti”. Nel tempo, se l’ansia non viene affrontata e curata, la vita potrebbe diventare un inferno, il rischio è quello di chiudersi dentro casa, ma neanche le quattro rassicuranti mura domestiche saranno di conforto per molto tempo.

Dall’ansia si può guarire, le psicoterapie Cognitivo Comportamentali di terza generazione (basate sulla Mindfulness) sono quelle che attualmente hanno maggiori evidenze scientifiche nella cura dell’ansia.

Bibliografia:

Clark D. A., Beck A. T. (2010). Terapia Cognitiva dei Disturbi D’Ansia: Scienza e Pratica, New York. Guilford Press.

Rachman S. (2004). L’Ansia, Bari. GLF Editori Laterza.

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