Non è vero che la felicità significhi una vita senza problemi, la vita felice viene dal superamento dei problemi, dal risolvere le difficoltà. Bisogna affrontare le sfide, fare del proprio meglio. Si raggiunge la felicità quando ci si rende conto di riuscire a controllare le sfide poste dal fato, ci si sente persi se aumentano le comodità”.
(Zygmunt Bauman)
Oggi si celebra la giornata internazionale della felicità, istituita dall’ONU nel 2012, perchè la felicità è un obiettivo che dovrebbero raggiungere tutte le nazioni.
Ma cosa è la felicità? Se ne discute da secoli, filosofi, psicologi, neuroscienziati, genetisti, biochimici cercano di carpirne il segreto, le origini e di trovarne il substrato biologico.
La felicità è un’emozione preziosa, fugace. È una condizione di intenso benessere, in assenza di insoddisfazione e permeata da un forte senso di piacere.
Secondo M. Seligman, pioniere degli studi sull’ottimismo e padre della psicologia positiva, il 60% della felicità dipende dal nostro patrimonio genetico e dall’ambiente, ma il restante 40% dipende da noi.
Cosa possiamo fare quindi per creare o incrementare il nostro benessere?
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Praticare attività motoria, lo sport stimola la produzione di serotonina ed endorfine, molecole che implementano lo stato di benessere psichico, inoltre contrasta la produzione del cortisolo, un ormone alla base dello stress e dei disturbi del tono dell’umore.
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Praticare hobbies: leggere, ballare, cantare, dipingere, scrivere, disegnare, lavorare a maglia o fare altre attività che prevedano l’uso della manualità e/o della creatività.
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Avere buone relazioni sociali.
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Praticare Yoga o Mindfulness. Diversi studi dimostrano che l’essere consapevoli, ossia essere presenti a ciò che si sta facendo in maniera intenzionale e non giudicante, favorisce la felicità, al contrario una mente che vaga troppo è una mente infelice.
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Avere un atteggiamento positivo e ottimista: emozioni positive chiamano emozioni positive, al contrario un atteggiamento pessimistico e pensieri catastrofici non permettono di cogliere il positivo da cui si è circondati.
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Circondarsi di persone positive: i sentimenti positivi sono contagiosi, recenti studi dimostrano che la presenza di una persona felice aumenta la felicità degli altri, per la capacità umana di empatizzare.
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Essere orientati sul qui ed ora: “Ieri è storia, domani è mistero, e oggi…oggi è un dono. Per questo si chiama presente”. (Kung Fu Panda)
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Avere fiducia nella proprie capacità.
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Avere chiari i propri valori (le direzioni che vogliamo raggiungere nella vita, le scelte che guidano le nostre azioni).
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Equilibrare aspettative e aspirazioni: spesso chi più rincorre il successo meno ne ha e ed è poco felice. Essere invece consapevoli dei propri punti di forza e debolezza consente di perseguire obiettivi realistici e di godere dei risultati raggiunti.
Sembra che la felicità sia associata “alla maturità”, infatti uno studio californiano ci dice che ci sarebbe anche un’età giusta per la felicità, ed è superati i 40 anni. Quando probabilmente si è raggiunta una condizione di maggiore stabilità in diversi ambiti della vita (nonostante l’inizio del deterioramento delle capacità cognitive e fisiche come tengono a sottolineare i ricercatori). Il periodo maggiormente critico invece sarebbe tra i 20 ed i 30 anni. Quando si entra nella mezza età, invece, ogni anno contribuisce ad un piccolo incremento di felicità.
Questo studio mi ha fatto un po’ sorridere, senza nulla levare alla competenza dei colleghi californiani, ma mi sono immaginata schiere di ultra quarantenni con il sorriso a 360°, un po’ acciaccati e rimbambiti e freschi ma grigi ventenni/trentenni.
Sono convinta che la felicità sia in buona parte una nostra responsabilità, sulla quale dobbiamo investire quotidianamente. Lo dico sempre ai miei pazienti “essere felici è una scelta quotidiana che prevede impegno e dedizione”. La felicità è nemica della pigrizia e del divano, se non vogliamo praticare uno sport specifico, usciamo a camminare, ma facciamolo per almeno 30 min e non meno di 5 volte a settimana, magari in un bel parco, magari in compagnia (quella postiva però mi raccomando!).
Buona giornata della felicità a tutti!
Bibliografia:
Fordyce M. W. (1977). A Programme to Increase Happiness: further stuidies. Journal of Conseling Psiycology.
Galimberti U. (1999). Psicologia. Torino, Garzanti.
Matsunaga M, Kawamichi H, Umemura T, Hori R, Shibata E, Kobayashi F, Suzuki K, Ishii K, Ohtsubo Y, Noguchi Y, Ochi M, Yamasue H, Ohira H. (2017). Neural and Genetic Correlates of the Social Sharing of Happiness. Front Neurosci. 19;11:718. doi: 10.3389/fnins.2017.00718. eCollection.
Seligman M. (2002). La costruzione della felicità. Milano, Sperling & Kupfer Editori.